La storia, se di ciò è consentito parlare, dell'Associazione Sportiva Dilettantistica del S.Agata Calcio, è a dir poco recente. La cordata presieduta dal giovane Libero Mancuso, ha preso le redini solo nella scorsa stagione, (stagione 2008-09), dopo che la squadra era retrocessa dal torneo di Eccellenza. Ripartire non fu assolutamente facile, anzi... Prima dell'avvento, dell'attuale società, tanti, tantissimi i dubbi che aleggiavano sul futuro della massima espressione calcistica della città. Quella del 2008, fu un'estate caldissima e ovviamente non ci riferiamo "soltanto alle temperature". Dalla retrocessione all'imminente inizio della nuova stagione, in ogni angolo della città, si faceva un gran parlare ma, di concreto, non veniva realizzato nulla. Tutto ciò che si sentiva in giro, come si suol dire in gergo, erano le solite "chiacchiere da bar". Si temeva, addirittura, che la squadra, non venisse iscritta neppure al torneo di Promozione. Passavano i giorni, le ore e i minuti, e il destino del S.Agata Calcio, pareva segnato. Poi la vecchia dirigenza presieduta da Enzo Piscitello, con l'aiuto dell'Amministrazione Mancuso, scrisse la squadra al campionato. I supporters biancoazzurri, potettero quindi tirare un piccolo sospiro di sollievo. Per lo meno il titolo, era salvo. Intanto però, bisognava cominciare il ritiro precampionato. I tanti "big" della stagione precedente, si erano accasati in altre società, mentre i soli fratelli Regina ed Elia Alioto, erano rimasti fedeli ai colori biancoazzuri. Si tentò di riportare Antonio Alacqua a S.Agata, ma non se ne fece nulla. Poi fu il turno di un tecnico palermitano,Pagano, che cominciò con pochissimi elementi anche la preparazione, ma il tutto non andò a buon fine. Intanto in paese cresceva sempre più il partito di quelli che vedevano in Salvatore Bongiovanni, che aveva appena chiuso il rapporto con l'Orlandina, il salvatore della patria. Bisognava comunque fare in fretta, la nuova stagione era alle porte, motivo per cui, non si poteva assolutamente perdere tempo. La trattativa per il passaggio delle consegne fu comunque molto estenuante, e diverse volte per "piccoli" cavilli burocratici, rischio di saltare. Il primo passo che l'allenatore manager, compì, fu quello di circondarsi di gente fidata. Si trascinò con se il "fido" Nino Prattella che da diversi anni con lui prima nella Sport Training poi nell'Orlandina, aveva condiviso gioie e dolori. Poi coinvolse Antonio Pinzone, giovane imprenditore, che poco tempo prima aveva avuto il suo approccio col mondo del calcio. Infine toccò al nipote Libero Mancuso. Dimostrando il proprio amore verso S.Agata, Bongiovanni, pur non avendo ancora nulla di ufficiale in mano, radunò un manipolo di giovani e qualche veterano, e, al Fresina, cominciò il ritiro pre campionato. Oltre ai fratelli Calogero e Luciano Regina ed Elia Alioto, del gruppo, facevano parte, Antonio Alioto, Marcello Catalfamo, Gabriele Monastra ed un manipolo di giovani, assorbiti dalla scuola calcio sport training. La tanto attesa fumata bianca, arrivò in un giorno storico molto importante, ovvero l'11 settembre. L'inizio non fu dei più semplici, essendo che dopo appena due giorni, come di consueto, la stagione aprì i battenti con la Coppa Italia. Il S.Agata, in quella circostanza,che non era ancora stato rilevato dalla nuova cordata, impegnato contro l'A.S.Capo d'Orlando, non si presentò, e venne subito estromesso dalla competizione. La prima partita ufficiale, il team biancoazzurro, la disputò a Gangi, dove ottenne un buonissimo pari. Col passare delle giornate, l'entusiasmo, intorno a questa compagine, andò in crescendo. Nessuno, opinione publica, tifosi, stampa e semplici appassionati, viste le vicissitudini prima citate, osava chiedere più di una semplice salvezza, traguardo che Regina e compagni,tagliarono brillantemente con parecchie settimane d'anticipo, anzì, venne sfiorata addirittura l'impresa, con la squadra, che fino alla penultima giornata della regoular season, restò in lotta per un posto nei play off. Il resto, possiamo tranquillamente definirla storia recente. La società, mai ha fatto mistero sul fatto, di voler riportare in Città, il calcio che conta. L'impegno che Bongiovanni e il suo staff, al momento di rilevare la società, hanno preso con la comunità ma forse ancor di più con se stessi, è quello che prevede il ritorno in Eccellenza, entro tre anni. L'attuale stagione, seppur con tantissime difficoltà, (vedi la lunga squalifica di Antonio Cannistraci),vede la squadra in lotta, per anticipare di una stagione, quelli che sono i programmi societari. Finisce qui il primo capitolo della storia biancoazzurra, ma visto che siamo in tema, tutto l'entourage, si auspica di scrivere la pagina più bella, di quelle vissute fino ad oggi, il 18 aprile, centrando in maniera diretta l'approdo in Eccellenza.
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